Come riprendersi da una delusione lavorativa

Le delusioni lavorative sono evenienze con le quali, purtroppo, è possibile avere a che fare. Possono presentarsi in qualsiasi momento della carriera e a prescindere dal settore.

Come riprendersi? Interrogarsi in merito è cruciale in quanto viviamo in una società che non favorisce certo il lavoro su se stessi, soprattutto quando si parla di lavoro. Tutto è orientato alla performance e, come si dice spesso, chi si ferma è perduto.

L’approccio appena descritto è sbagliatissimo: se si ha intenzione di crescere come persone e come professionisti, la cosa giusta da fare è accogliere le delusioni e rialzarsi con metodo. Vediamo, nel prossimo paragrafo, qualche consiglio utile al proposito.

Fai networking

Negli ultimi anni, soprattutto dopo il profondo cambiamento che la pandemia ha portato nelle nostre vite, tante persone hanno deciso di lasciare il proprio posto di lavoro, non più soddisfatte, anzi spesso deluse, di una situazione inizialmente vista come estremamente positiva.

Quando ci si trova in queste condizioni, la prima cosa da fare per riprendersi è dedicarsi al networking. Come si può leggere sulle pagine del sito Love My Senses, punto di riferimento autorevole quando si parla di relazioni in senso lato, per avere successo in questo ambito è essenziale dimostrare genuino interesse per i percorsi altrui e diversificare la propria rete.

Se possibile, è il caso di non focalizzarsi unicamente sul proprio settore, ma di guardare pure agli altri. In che modo? Una buona alternativa da prendere in considerazione sono le associazioni locali di piccoli imprenditori e liberi professionisti, che raccolgono persone provenienti da diversi mondi.

Chiedi aiuto a un professionista

Molte volte, le delusioni lavorative toccano nel profondo, mettendo in discussione certezze radicate da anni. Questo accade, per esempio, quando viene messo in atto del mobbing sia verticalmente, sia orizzontalmente (è reato in tutti i casi).

Se ci si accorge, per esempio, di essere arrivati alla conclusione di un percorso lavorativo con l’autostima minata e con l’ansia nello svolgere compiti per cui si hanno tutte le competenze tecniche, è opportuno rivolgersi a uno psicologo per risolvere il problema definitivamente e tornare in pista totalmente consapevoli delle proprie risorse (e dei propri limiti).

Non parlare male del tuo vecchio posto di lavoro o cliente

Una delusione lavorativa, anche cocente, non deve portare a lasciarsi dominare dalla rabbia e a parlare male del vecchio posto di lavoro o dell’ex cliente se si è liberi professionisti.

Ogni esperienza che si chiude, seppur in modo problematico, deve essere vista come un’opportunità di crescita.

Non va poi dimenticato che c’è sempre la diffamazione come conseguenza. Alla luce di ciò, è opportuno non esagerare anche con il tono dei post social e con i contenuti. Essenziale è tenere presente il fatto che le piattaforme in questione vengono consultate dai recruiter e che, con un semplice screenshot, un post impulsivo cancellato può “tornare alla vita” e rappresentare un vero e proprio boomerang.

Frequentare un corso

Una delusione lavorativa può rappresentare l’occasione per riflettere sulla possibilità di cambiare settore o di incrementare il proprio bagaglio di conoscenze rimanendo focalizzati sempre sullo stesso ambito. La strada migliore da percorrere in questi casi è quella di un corso.

Di opportunità utili al proposito ce ne sono diverse sia online, sia offline (e a ottimi prezzi).

Il potere dei viaggi

Devi riprenderti dopo una delusione lavorativa? Acquista un biglietto e parti. I viaggi non sono solo un modo per staccare la mente dopo un periodo di stress, ma anche un mezzo senza eguali di crescita personale e professionale.

Dopo un viaggio, per esempio, si può riscoprire una vocazione sopita a tempo e, concluso un percorso all’insegna di delusioni e momenti difficili, dare il via, come dipendenti, liberi professionisti o imprenditori, a una nuova pagina della propria storia professionale.

Author: Redazione

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