Sono molte le problematiche che possono affliggere la salute dei denti e sempre più persone sono attente ad adottare abitudini che tengano lontane situazioni spiacevoli e interventi presso uno studio dentistico.
Chi è correttamente informato sul tema cerca infatti di evitare tutto ciò che impatta negativamente sulla propria igiene orale e cerca di mantenere i propri denti al sicuro dalle patologie che possono insorgere nel corso degli anni. Non sempre infatti le problematiche dentali si presentano nell’immediato, ma spesso nascono da condizioni banali e facilmente sanabili che diventano critiche perché trascurate.
Non tutte le patologie orali si possono evitare, anche con una cura maniacale della propria igiene orale: chi è particolarmente predisposto a volte si trova ad affrontare spiacevoli sorprese, ma in generale conoscere i fattori che influiscono sulla salute del proprio cavo orale non può che essere utile.
Una delle cause per cui ci si rivolge più spesso ad uno studio dentistico è, ad esempio, la paradontite, una spiacevole malattia infettiva di tipo batterico che interessa le sedi dei denti e che va ad intaccare i tessuti che dovrebbero mantenere la dentatura salda in posizione.
Quali sono le sue cause principali?
Le principali cause della parodontite
Ci possono essere diversi motivi per cui una parodontite può insorgere, ma in linea di massima la ragione principale è da ricercare in una scarsa o addirittura assente igiene orale. Quando si trascura la propria cavità orale infatti è molto più facile che si verifichi una proliferazione batterica che può indebolire i tessuti intorno ai denti.
Proprio per questo, come indicazione generale moltissimi dentisti consigliano di spazzolare i denti dopo i pasti principali, quindi in media almeno 3 volte al giorno. In questo modo, spazzolino e dentifricio riescono a combattere in modo attivo le eventuali infezioni e fermarle sul nascere.
Un’ottima pulizia dei denti inoltre evita moltissime altre problematiche, come la creazione della placca, che può creare successive infiammazioni o, ancor peggio, dare origine a carie da eliminare a volte anche in modo doloroso.
Quali sono i sintomi della parodontite?
La parodontite si può riconoscere facilmente tramite diversi sintomi. Uno dei più comuni è la presenza di alito cattivo, ma in alcuni casi ci può anche essere del leggero sanguinamento, accompagnato ad un lieve rigonfiamento delle gengive.
In una fase iniziale il dolore è lieve, ma questo può aumentare in seguito se la parodontite viene trascurata. Alcuni soggetti evidenziano anche uno strano sapore in bocca, difficilmente descrivibile. Se la situazione degenera il sanguinamento va peggiorando e il dolore si intensifica: alcuni denti possono anche risultare mobili e meno fissi sulle gengive, poiché esse iniziano a restringersi.
In questa fase più aggravata è assolutamente necessario intervenire per evitare ulteriori problematiche.
Come si cura?
Ovviamente, un consiglio sempre valido quando si è in questa situazione, è prenotare il prima possibile una visita presso uno studio dentistico o uno specialista. In alcuni casi si riesce a intervenire senza nessuna operazione chirurgica, asportando il tartaro e la placca che si sono andati a creare tra denti, osso e gengive.
Nei casi più problematici e soprattutto se si interviene in modo tardivo, può essere necessario un intervento chirurgico al fine di eliminare le tasche parodontali che si sono venute a creare e rigenerare i tessuti danneggiati. Nei casi più estremi può essere necessaria addirittura un’estrazione dentale.
Viste le conseguenze che può avere il trascurare questa problematica è quindi bene riuscire a riconoscere il prima possibile il problema grazie ai sintomi descritti e prendere appuntamento presso un dentista che saprà sicuramente consigliare il miglior percorso da seguire nel proprio caso specifico.