Ricostruzione unghie: metodi, tecniche

La ricostruzione delle unghie o nail art è uno dei trattamenti beauty più richiesti: migliora l’aspetto delle unghie attraverso l’applicazione di unghie artificiali, dura nel tempo e, se eseguita correttamente, non comporta controindicazioni per l’unghia naturale.

I metodi principali di ricostruzione unghie

La ricostruzione delle unghie può essere fatta con tecniche diverse, in base al materiale che viene utilizzato. La scelta dipende dalla conformazione delle proprie unghie naturali o dalle preferenze estetiche che si hanno.

I metodi più diffusi sono:
–    il metodo acrilico o a due componenti, in cui una polvere o un gel sintetico sono mescolate ad una soluzione liquida;
–    la tecnica di indurimento alla luce, nel quale un gel è applicato sull’unghia e fatto indurire grazie all’azione dei raggi U.V.A;
–    il metodo della polvere di seta, in cui la superficie dell’unghia è coperta da seta auto incollante.

Acrilico o gel? Quale metodo scegliere per la ricostruzione

Il metodo acrilico permette all’unghia di essere scolpita attraverso l’uso di un composto di due ingredienti che si induriscono all’aria. Si tratta di un trattamento che richiede grande esperienza e manualità per essere eseguito e che è ideale per i casi di onicofagia,  pratica che comunemente viene indicata come “rosicchiarsi le unghie”, poiché in questi casi la superficie naturale dell’unghia è ristretta e non consente l’applicazione del gel. L’acrilico tuttavia è un materiale poco elastico e molto fragile, che resiste poco agli urti e alle sollecitazioni delle attività quotidiane. Per questo la sua applicazione è sconsigliata nel caso in cui l’unghia naturale sia lunga: in questo caso, infatti, per rendere più solido il materiale, si dovrebbe applicare uno strato più spesso di acrilico che renderebbe più evidente l’artificiosità dell’unghia.

La ricostruzione in gel è sicuramente il metodo più diffuso in Italia. In questo caso, il gel applicato sull’unghia si indurisce grazie all’azione dei raggi di una lampada UV, spesso negli ultimi tempi sostituita da una lampada LED. Il fatto che il gel non si indurisca all’aria offre il notevole vantaggio di poter lavorare bene sull’unghia, modellandola a piacimento per raggiungere l’effetto desiderato, evitando i problemi di scarsità di tempo dovuti ad un’eventuale asciugatura all’aria. Le unghie trattate con il gel hanno un aspetto più naturale e brillante di quelle in acrilico.

La tecnica della polvere di seta è applicata di solito ad unghie sane che hanno bisogno di essere rinforzate o di avere un aspetto particolarmente curato. In questo caso si utilizza un foglio di seta o di lino che aderisce all’unghia grazie ad un apposito collante. Tra i tre metodi descritti, questo è quello meno duraturo ma anche meno invasivo e può essere un’utile soluzione per salvare un’unghia che minaccia di spezzarsi o per prepararsi in poco tempo ad un’occasione importante.

Ricostruzione in gel: cosa serve e come fare

Come abbiamo visto, la tecnica di ricostruzione unghie in gel è quella più diffusa. Anche se negli anni ci sono stati molti dibattiti sulla nocività o meno del gel per la pelle, sappiamo oggi che il metodo può essere usato anche da chi possiede un’unghia fragile, poiché rinforza il letto dell’unghia, aiutandolo a crescere meglio. La ricostruzione unghie in gel si può fare in centri estetici specializzati, ma anche a casa, se si possiede l’attrezzatura giusta e i prodotti adeguati: la scelta dei prodotti in questo caso deve essere fatta con particolare attenzione, per evitare di incorrere in infezioni o traumi al letto dell’unghia.

Tra i prodotti da usare, la prima scelta riguarda il gel:
–    il gel monofasico è un prodotto all-in-one, che racchiude tutte le funzioni in un solo prodotto;
–    il gel trifasico è un gel che prevede l’uso di tre prodotti, un promotore di aderenza, un gel “costruttore” e un gel “sigillante”;
–    il gel camouflage è un gel che allo stesso tempo ricostruisce l’unghia e copre ingiallimenti e imperfezioni.

Serviranno poi alcune lime, un premier, un cleaner, un solvente e alcuni bastoncini in legno di arancio.

Vediamo invece ora quali sono le fasi della ricostruzione unghie in gel.

Ricostruzione unghie in gel passo passo

La prima cosa da fare per la ricostruzione delle unghie è una disinfezione delle mani di chi fa la ricostruzione e di chi la riceve, per evitare qualsiasi rischio di infezione.

Dopo aver disinfettato le mani e eliminato qualsiasi traccia di smalti precedenti con un solvente, bisogna spingere indietro le cuticole, con un bastoncino di legno di arancio, un tipo di legno che ha proprietà antisettiche e igieniche. Se le cuticole sono molto dure, si possono ammorbidire con un olio emolliente, prima di rimuoverle con un taglia cuticole.

Occorre poi sgrassare l’unghia con una lima, facendo attenzione a non assottigliarla troppo. Questa operazione è importante a favorire una migliore adesione ai prodotti che saranno applicati.

Si applicherà quindi il primer, una base utile a fare aderire meglio il gel, che però non dovrà essere messa sopra alle cuticole, altrimenti il gel durerà di meno.

Si stenderà allora il gel; a chi è alle prime armi si consiglia quello monofasico.

Solo a questo punto le mani saranno inserite nell’apposito fornetto con lampada U.V., due o tre minuti ciascuna, così da far polimerizzare il gel.

Sarà quindi possibile applicare i decori che si preferiscono.

Ricostruzione gel: tip o cartine?

Le unghie possono essere non solo ricostruite, ma anche allungate con tips o cartine.

Se si utilizzano le tips, le unghie naturali saranno allungate collegandosi ad una punta dell’unghia preesistente, utilizzando materiali plastici che resistano agli urti, per creare una sorta di protesi all’unghia.

Se invece la unghie sono allungate con l’uso di cartine, la punta dell’unghia è ricostruita in gel (o acrilico, se si sceglie l’altra tecnica), usando la cartina, cioè un supporto di carta monouso, che viene posto sotto al margine libero dell’unghia e funge da base per il materiale che viene appoggiato sopra per allungare l’unghia e fatto indurire. La scelta tra tips e cartine è del tutto soggettiva anche se bisogna tenere presente che, in caso di onicofagia, è necessario usare l’allungamento con tips poiché non si ha un margine di unghia libera sufficientemente esteso da collocarvi la cartina; se invece l’unghia è spezzata alla punta, si preferisce utilizzare la cartina per ricostruire solo l’area spezzata, senza tagliare drasticamente l’unghia naturale per renderla regolare, così come richiesto per l’allungamento con tips.

Onicofagia e ricostruzione unghie: si può fare?

Di solito la ricostruzione delle unghie è un trattamento che si fa per mantenere le unghie ordinate e pulite a lungo, poiché la ricostruzione dura circa un mese e rende le unghie resistenti agli urti, elemento che rende il trattamento adatto anche alle casalinghe o alle donne che per lavoro usano molto le mani.

La ricostruzione tuttavia è utile anche alle molte adolescenti e donne che soffrono di onicofagia, una vera e propria malattia che consiste nel rosicchiare continuamente unghie o cuticole, con conseguenze importanti per la salute, come ad esempio il rischio di infezioni. Ricostruire le unghie in gel può essere utile in questi casi perché rende più difficile il rosicchiarsi le unghie, rappresentando una sorta di deterrente. Il trattamento è indicato in caso di onicofagia sia perchè impedisce alla persona di mangiare le unghie, sia perché migliora l’aspetto dell’unghia e la rinforza.

In caso di onicofagia, prima di procedere alla ricostruzione è importante verificare che non ci siano micosi o infezioni alle unghie e si consiglia di coprire le unghie con le tips, sulle quali applicare poi il gel, così che l’unghia sottostante possa crescere, senza subire ulteriori stress.

È necessario poi verificare che gli utensili siano sterilizzati e che le mani siano ben disinfettate.

Author: Redazione

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