Aprire una nuova attività commerciale è sempre un rischio, bisogna considerare molti fattori affinché l’investimento possa risultare fruttuoso.
Ci sono molte variabili da tenere in considerazione ed agire di conseguenza per evitare spiacevoli avventure che si chiudono così in una ingente perdita di denaro e di tempo. Questo ragionamento vale per qualsiasi investimento, dal più economico al più oneroso e spazia su tutti i campi, da quelli più innovativi a quelli più tradizionali.
Anche se un particolare campo è molto diffuso, non significa che ciò che ha funzionato per un imprenditore possa funzionare anche per un altro perché, come detto, ci sono delle variabili da considerare, ed appunto perché variabili possono cambiare di caso in caso, anche se all’apparenza due attività, inserite nello stesso contesto e con la stessa utenza, possano risultare addirittura uguali.
Questo articolo di focalizza sull’iniziare una attività di hairstylist a Milano, come ha fatto Blondie Bar Milano: un professionale che offre moltissimi servizi, dalle acconciature al trucco per eventi speciali. con suggerimenti specifici per il settore e per la localizzazione, ma rimanendo comunque in un contesto generale, perché non è possibile dare una risposta univoca per un ambito così complesso, strutturato e dalle mille sfumature.
Blondie Bar Milano è un salone di Hairstylist situato a Milano che offre moltissimi servizi, dalle acconciature al trucco per eventi speciali.
Come iniziare a pensare l’attività
La prima cosa da fare è pensare bene cosa si vuole realizzare. Per far questo, prima di qualsiasi altra cosa, è necessario fare uno studio approfondito della condizione economica, sia personale che generale del contesto.
Personale perché si deve capire quanto è il budget che si ha a disposizione e solo in virtù di questo è possibili stabilire una strategia e una road map delle cose da fare.
La situazione economica generale è importante per capire a quale pubblico ci si rivolge. È un ragionamento banale, ma spesso viene pericolosamente tralasciato: quando si inserisce un servizio sul mercato è necessario che ci sia un’utenza idonea ad usufruirne.
Se così non è, si potrà avere il miglior servizio sul mercato senza però avere una platea a cui proporlo. Queste due analisi rientrano in quello che viene chiamato in gergo studio di fattibilità ed analisi di mercato. Sono una fase veramente indispensabile per avere buone probabilità di successo.
L’analisi di mercato
Non è certo un piccolo paragrafo che può spiegare cos’ è e come si fa una analisi di mercato, però ne daremo brevi cenni per far capire a grandi linee di cosa si tratta. L’analisi di mercato è quello studio che permette di capire, con un buon scarto probabilistico, cosa già esiste sul mercato e cosa ancora no, e soprattutto cosa l’utenza richiede.
Per entrare più nel dettaglio dell’ambito parrucchieri ed affini, lo studio impone di capire genere, stato, ricchezza e gusti dei potenziali clienti. In una metropoli come Milano ad esempio, non è necessario considerare l’intera popolazione, non avrebbe senso.
In questo caso ci sono due strade possibili: la prima prevede di partire dall’offerta che si vuole proporre, magari perché chi sta pensando di fare questo passo possiede abilità particolari e vuole proporre uno specifico servizio specializzato.
In questa circostanza, la scelta del luogo dove installare l’attività sarà una scelta conseguente all’analisi di mercato, facendo la scelta in base al tipo di popolazione che vive o frequenta le zone limitrofe.
La seconda via è quella invece di partire dall’ubicazione, magari perché si possiede già un locale o perché c’è una occasione immobiliare e la si vuole sfruttare.
In questo caso l’analisi di mercato darà come risultato il tipo di servizi che sono richiesti in quella zona. Bisognerà quindi adeguarsi a questi risultati e puntarci sopra.
Non sono equazioni esatte, ma sono utili a non partire col piede sbagliato già dal principio.
Studio di fattibilità
Il consiglio è quello di fare questa analisi dopo aver capito cosa chiede il mercato. Anche questo studio non può essere sviscerato in un breve paragrafo, ma servirà a capire di cosa si parla. Lo studio di fattibilità è quell’analisi che considera tutti i costi, preliminari e fissi, stima le entrate e le mette a confronto.
In modo molto semplicistico: se le entrare superano le spese, allora l’investimento è un buon investimento. Ci sono molti fattori da considerare ed il consiglio è quello di dedicare tempo a questa attività, facendosi anche aiutare da un professionista. Fa la differenza tra un successo ed un fallimento annunciato.
E ora?
Se si è fatto tutto per bene, a questo punto si è pronti per aprire la propria attività di hairstylist a Milano. Tutto, ahimè, dipende dal budget a disposizione, e più si investe, più gli introiti avranno la possibilità di essere alti.
Più il budget è alto, più ci si avvicina al centro, dove la condizione economica e sociale è sicuramente più alta rispetto alle periferie, considerando che anche le spese saranno decisamente più alte però, a partire dagli affitti, che nelle zone più centrali e frequentare può arrivare a costare centinaia di migliaia di euro all’anno.
Ritorna anche qui lo studio dei costi e dei ricavi dello studio di fattibilità e dell’analisi di mercato. È giusto ripeterlo, perché il fulcro di tutto sta proprio in questi passaggi preliminari.
Franchising o in proprio?
Anche nel mondo dei parrucchieri si sta diffondendo il franchising: è un’attività messa su in proprio ma con l’aiuto di qualcun’altro che può fornire servizi ed attrezzature, oltre che un nome già conosciuto che attirerà i clienti che già lo conoscono e si fidano.
In cambio questi chiede una percentuale dei ricavi o un fisso mensile, dipende dai casi. La percentuale dipende dalla politica di chi offre il franchising e dipende dalle attrezzature, dai prodotti e dai servizi che intende fornire.
Il rischio imprenditoriale si abbassa notevolmente con questa modalità, ma anche i guadagni! Dipende dalla situazione particolare e sta all’imprenditore prendere questa decisione in base alla sua situazione di partenza, dal livello di esperienza e dal budget a disposizione.
Fare tutto da soli aumenta i rischi di non farcela e di essere sopraffatti dagli eventi, bisogna dirlo, ma al contempo se si svolge un buon lavoro, se si sono fatte scelte oculate in fase preliminare e si è valutata ogni spesa, vera o presunta, e i conti tornano, lanciarsi in autonomia nell’apertura del proprio salone è la scelta giusta.
La responsabilizzazione renderà il lavoro molto più attento e la cura della reputazione creerà un rapporto con i clienti molto più profondo e di conseguenza l’utenza sarà maggiormente fidelizzata.
Conclusioni
A questo punto si hanno tutti gli strumenti per essere sul mercato, in modo stabile e con buone prospettive per il futuro dell’attività. Il lavoro non è finito, anzi è appena cominciato. Bisognerà stare al passo con i tempi in modo costante, non trascurare l’utenza, anzi stare attenti a come cambia e si evolve.
Per farlo è sufficiente tenere aggiornate le proprie analisi di mercato di tanto in tanto, in modo da adeguarsi ai cambiamenti e non farsi fagocitare dalla variazione delle mode e degli stili. Investire in formazione, per se e per i propri dipendenti è indispensabile. Sono risorse che daranno i loro frutti nel tempo.